Evoluzione recessiva del capo e progressiva del restante organismo – II

O.O. 194 – La Missione di Michele – 23.11.1919


 

In quanto viviamo nell’ambito dell’ottava sfera,

noi viviamo dunque assieme agli spiriti (della forma) che sentiamo come nostre potenze divine,

ma anche con le entità arimaniche.

 

C:\Users\FERRUC~1\AppData\Local\Temp\msohtmlclip1\02\clip_image001.jpg

 

Nella quarta sfera vivono invece con noi, parlando esattamente, gli spiriti luciferici.

Questa è per così dire la ripartizione delle entità spirituali.

Possiamo dunque approfondire l’essenza di tali spiriti

se afferriamo ciò che è in relazione con noi e che è legato a queste due sfere che ci circondano.

 

Qui si rivela alla veggenza della scienza iniziatica anzitutto

che, per il fatto che noi viviamo nella quarta sfera della nostra evoluzione,

siamo esseri che percepiscono, esseri intelligenti.

• Ma non possiamo dimenticare che proprio nell’intelligenza,

con la quale vogliamo sempre contrassegnare anche le percezioni dei sensi,

interferisce la potenza luciferica.

 

Questa è intimamente collegata con la particolare forma di intelligenza che l’uomo considera oggi come essenzialmente sua, come spettantegli, con la quale egli di preferenza agisce. Tuttavia questa intelligenza è stata assegnata all’uomo solo perché l’alta entità di cui ho parlato come dell’entità Michele, ha spinto gli spiriti luciferici nella sfera dell’uomo, nella sua quarta sfera, e perciò è entrato in lui l’impulso intelligente.

 

Possiamo sentire quel che significhi nell’umanità l’impulso intelligente, afferrando il carattere impersonale dell’intelligenza umana attuale. Noi uomini abbiamo invero molti interessi personali, muniti dei quali ci incontriamo fra di noi, ed è in rapporto appunto ai nostri interessi personali che siamo individualizzati. Ma tale individualizzazione si arresta di fronte all’intelligenza: rispetto a questa, rispetto alla logica, noi tutti siamo uguali e ne teniamo conto. Non avremmo questo elemento di uguaglianza, se non fosse stato esercitato sull’umanità l’influsso luciferico, con la mediazione di Michele.

Noi ci comprendiamo in modo semplice solo perché abbiamo una intelligenza in comune, solo perché questa proviene dalla spiritualità luciferica. Questa si è formata perché Michele ne ha per così dire compenetrato gli uomini, li ha influenzati con l’entità luciferica.

 

Nel corso dell’evoluzione storica umana tali influssi luciferici si sono ulteriormente perfezionati,

e accanto a loro si è sviluppato dell’altro nell’uomo;

ma ancor oggi la spiritualità luciferica, che noi chiamiamo la nostra intelligenza,

viene pur sempre sentita da moltissima gente come il segno distintivo dell’uomo.

 

Per aver ancor più chiara la cosa, rivolgiamo un momento il nostro sguardo a qualcos’altro che può anche radunare gli uomini su tutta la Terra, solamente se lo si estende su tutta la Terra: è l’impulso del Cristo. Ma l’impulso del Cristo è diverso dall’impulso dell’intelligenza che ha in sé un elemento di costrizione.

Non si può fare dell’intelligenza dell’umanità un fatto personale, non ci si può mettere improvvisamente a decidere in modo personale qualcosa che si può decidere con l’intelligenza, a rischio di venir emarginati come pazzi nella vita sociale dell’umanità.

 

D’altro lato non si può acquisire alcun rapporto con l’impulso Cristo

che non sia quello personale.

In sostanza nessuno può interferire nella relazione che ognuno vuol stabilire con il Cristo,

perché in definitiva è una faccenda personale.

 

Ma per il fatto che il Cristo è passato per il mistero del Golgota e si è legato con l’evoluzione della Terra, avviene che anche se molti, indipendentemente uno dall’altro, rendono personale l’impulso del Cristo, questo diviene di per sé sempre il medesimo.

Vale a dire che gli uomini sono riuniti da qualcosa che ognuno fa per conto suo, non per coercizione come avviene con l’intelligenza, bensì perché mediante l’impulso del Cristo si forma in ognuno un rapporto verso il Cristo che, se si forma nel giusto modo, è il medesimo in ogni uomo.

 

Ecco la differenza tra l’impulso dell’intelligenza e l’impulso del Cristo:

questo può essere uguale nei confronti dell’intera umanità

e rimanere tuttavia per ogni singolo una questione personale,

mentre l’intelligenza non è una questione personale.

 

Ebbene, dove si è calato l’impulso del Cristo? Possiamo rispondere secondo accenni che ho già fatto.

Sappiamo che l’evoluzione della testa è regressiva, che è rivolta all’indietro. Rispetto al proprio capo l’uomo si trova in certo modo in un morire continuo. Noi possiamo così riferirci al fatto cosmico che Michele cacciò giù le schiere luciferiche nel regno umano. Queste ricevettero come loro dimora il capo umano che ha però un carattere morente.

A questo punto le schiere luciferiche cominciarono a battersi contro il morire del capo umano, e qui sfioriamo un segreto della natura umana, che dall’antichità si conosce nelle forme più variate, ma che resta del tutto celato all’umanità moderna.

 

L’uomo, se si considera la sua evoluzione divina,

porta nel suo capo un’evoluzione in continuo morire.

Ma a questa continua morte si accompagna parallelamente un rinfocolare della vita da parte di Lucifero.

Lucifero vuole di continuo rendere il nostro capo altrettanto vivente quanto lo è il restante nostro organismo.

 

Con questo l’evoluzione umana diventerebbe nella sua costituzione organica infedele alla propria direzione divina, sempre che a Lucifero riuscisse di vivificare il capo umano, come è vivificato il resto dell’organismo dell’uomo.

Ma la tendenza divina dell’evoluzione umana deve muoversi in direzione contraria, perché l’uomo deve mantenersi collegato con l’evoluzione della Terra, per poter proseguire nei successivi stadi terrestri, attraverso le evoluzioni di Giove, Venere e Vulcano.

Se Lucifero raggiungesse la sua mèta, l’uomo non seguirebbe la via che gli è prescritta e sarebbe incorporato in un cosmo che sarebbe tutto compenetrato di intelligenza.

 

Si può dire, parlando fisiologicamente, che Lucifero è in noi di continuo occupato a far salire nel nostro capo, dal restante nostro corpo, le forze vitali che vogliono penetrarlo.

Parlando animicamente. Lucifero vuole di continuo dare un contenuto sostanziale alla nostra intelligenza che invece racchiude solo pensieri e immagini.

 

Esprimendo animicamente ciò che ho dianzi espresso fisicamente, posso dire che Lucifero ha la continua tendenza, quando noi creiamo una forma qualunque, un’immagine nello spirito, o una formazione artistica, a darle un reale contenuto sostanziale, a penetrare cioè i nostri contenuti di pensiero e di rappresentazione di comune realtà terrena.

Con questo egli vorrebbe ottenere che noi uomini trascurassimo l’altra realtà per scivolare in una realtà di pensiero che sarebbe allora una vera realtà e non solo mero pensiero.

Tale tendenza è perpetuamente legata alla nostra essenza umana, affinché le nostre fantasie possano diventare realtà, e a questo scopo si compiono gli sforzi più impensabili.

 

A tale tendenza luciferica sono legate tutte le cause di malattia che si trovano nell’umanità. La diagnosi di tutte le malattie interne consiste veramente, in ultima analisi, nell’osservare il lavoro di Lucifero sotto questo aspetto, il suo proiettare forze vitalizzanti nelle forze morenti del capo umano. L’evoluzione scientifica della medicina deve tendere a basare la conoscenza su questo elemento luciferico. Fa parte delle tendenze dell’influsso di Michele, irrompente nella nostra evoluzione umana, di produrre questo effetto.

 

Di senso contrario è l’influsso arimanico: anzitutto

esso agisce dall’ottava sfera dalla quale, eccettuato il nostro capo,

è stato creato il nostro restante organismo che è tutto vitalità

ed è creato secondo la propria organizzazione per la vitalità.

• In esso agiscono appunto le potenze arimaniche;

esse sono tese a mandare in senso contrario entro le forze vitali del restante organismo

le forze di morte, quelle che appartengono al capo, secondo il disegno divino.

 

Noi riceviamo così per opera di Arimane le forze di morte dall’ottava sfera.

• Questo detto dal lato fisico.

• Parlando animicamente devo esprimermi così:

tutto quello che opera dall’ottava sfera agisce sulla volontà umana, e non sull’intelligenza.

 

Ma alla base del volere umano sta il desiderio, nella volontà vi è sempre un po’ di desiderio.

In tale elemento connaturato di desiderio, che sta alla base della volontà, Arimane tenta continuamente di introdurre l’elemento personale dell’uomo, e per il fatto che nella natura del desiderio si cela l’elemento personale dell’uomo, la nostra umana attività animica di volontà ha l’impronta del nostro andar incontro alla morte.

• Invece di farci compenetrare dagli ideali divini, di farli penetrare nei nostri desideri e quindi nella nostra volontà, qualcosa di personale si introduce nel nostro desiderare e nel nostro volere.

Così stiamo realmente nella condizione di equilibrio tra l’elemento luciferico e l’elemento arimanico.

 

• L’elemento luciferico-arimanico ci trasmette malattia e morte nel fisico;

nell’animico ci sviluppa l’illusione che sorge dal nostro vedere come se fosse una realtà

quel che appartiene solo al mondo del pensiero, al mondo della rappresentazione, al mondo della fantasia.

Per quanto riguarda l’elemento spirituale,

la brama dell’egoismo invade inoltre per questa via il nostro essere umano.

 

Ecco dunque come vediamo congiunta con la natura umana la dualità Lucifero-Arimane.