Anima di gruppo e anime individuali di animali – Scimmie – Origine delle salamandre

O.O. 102 – L’Agire di entità spirituali nell’uomo – 16.05.1908


 

Gli gnomi sono quegli spiriti della natura che hanno una sola parte costitutiva dell’uomo e tre al di sotto;

• le ondine hanno due parti al di sotto;

• le silfidi hanno tre parti costitutive dell’uomo e una al di sotto.

 

Tutti questi esseri sono rimasti indietro in precedenti epoche planetarie e non hanno sviluppato uno spirito.

Essi sono dunque “sotto-spirituali” e consistono unicamente di corpo ed anima.

Sono entità bipartite, e le chiamiamo gnomi, ondine e silfidi.

 

Gnomi                  1   parte al di sopra               e   3   al di sotto

Ondine                 2   parti    ”       ”                            2     ”    “

Silfidi                    3      ”       ”        ”                            1     ”    “

Salamandre          4      ”       ”       ”                             0     ”    “

 

Ora voi mi chiederete: da dove provengono le salamandre?

Esse infatti costituiscono una quarta specie.

Se voi mi chiedete da dove provengono le prime tre specie di entità, posso rispondere che sono entità rimaste indietro da precedenti stati della Terra.

Le salamandre, invece, hanno elaborato in parte (solo in parte) il quarto principio, ma non sono così progredite da aver potuto assumere figura umana.

 

Da dove provengono dunque?  Alla fine voglio chiarirvelo.

Se voi comprenderete questa quarta specie di entità, allora potrete comprendere molto dei segreti della natura che ci circonda.

Se noi risaliamo la scala dell’evoluzione umana, giungiamo via via a forme sempre più spirituali.

Sappiamo che le singole specie animali si sono via via separate quali fratelli rimasti indietro durante la progressiva evoluzione umana.

 

L’uomo è arrivato tanto in alto nella sua evoluzione, per il fatto che è entrato per ultimo nell’esistenza fisica.

Gli altri esseri sono diventati tali perché non hanno potuto attendere e sono penetrati prima nell’incarnazione fisica.

Gli animali hanno anime di gruppo, le quali esistono solo sul piano astrale ma che però lavorano entro il mondo fisico.

 

• Ciò che la Luna ha dato alla nostra evoluzione, la saggezza, la vediamo perfezionata nel senso più vasto nel regno animale per opera delle anime di gruppo.

L’uomo non deve attribuire esclusivamente a se stesso la saggezza; per mezzo di essa egli foggia la propria civiltà, ma la saggezza è presente in ben più vasta misura in tutto il pianeta terrestre.

Un uomo orgoglioso dell’umanità può dire: “Quanto hanno progredito gli uomini nella saggezza! Le nuove invenzioni ne sono una prova”.

 

Già a scuola viene insegnato che tutto è opera della saggezza umana; ad esempio la carta. Certamente la carta fu una conquista della saggezza umana, la vespa però era capace di farla molto tempo prima! I nidi di vespe sono costruiti con lo stesso materiale della carta fatta dagli uomini. In tal modo possiamo osservare l’intera natura, e ovunque vedremmo regnare la saggezza.

L’io di gruppo delle vespe ha scoperto la carta molto prima dell’uomo!

Non è la singola vespa a fare la carta, ma l’anima di gruppo.

Così vediamo come la saggezza umana sia intessuta e impressa in tutto il pianeta terrestre.

Potremmo ispezionare pezzo per pezzo la Terra e troveremmo ovunque questa saggezza.

 

Però, soltanto fino ad un determinato punto il rapporto degli animali con le loro anime di gruppo è tale, se così posso dire, quale dev’essere da un punto di vista puramente cosmico.

Qual è questo rapporto delle anime di gruppo verso il singolo animale?

 

Pensate l’anima di gruppo d’una specie di insetti: quando il singolo insetto muore, per l’anima di gruppo è come per noi la caduta di un capello che poi ricresce.

Gli animali che sempre di nuovo si formano sono soltanto nuovi arti dell’anima di gruppo.

Potete osservare ulteriormente la specie animale, e sempre constaterete che ciò che di essa sta sul piano fisico si comporta come una nube che si scioglie e poi di nuovo si riforma.

Si metamorfosa l’esistenza fisica, e dallo spirito di gruppo si rinnovano soltanto le membra fisiche. La cosa procede così fino a un determinato grado, poi entra in gioco qualcosa d’altro. E, ciò che è più importante, questo avviene proprio quando arrivate agli animali più progrediti. Qui proprio interviene qualcosa che non sembra più simile a quanto ho descritto or ora.

 

Prendiamo, per esempio, le scimmie.

La scimmia, nella singola figura, prende troppo dal proprio spirito di gruppo.

Mentre dall’animale inferiore tutto torna di nuovo all’anima di gruppo, la scimmia – essendo più complessa – trattiene qualcosa nella propria organizzazione fìsica.

Quel che vi è fluito in eccesso dallo spirito di gruppo, non può più tornare indietro.

 

• L’animale inferiore è un arto che lo spirito di gruppo crea e riaccoglie in sé.

Persino per il leone è così.

• La scimmia invece, dopo essere stata creata dallo spirito di gruppo, ne cava fuori qualcosa che non può più tornare indietro.

Quando il leone muore, la sua componente fìsica si dissolve e quella animica torna allo spirito di gruppo;

• la scimmia invece trattiene ciò che ha svincolato dallo spirito di gruppo.

 

L’io degli uomini va di incarnazione in incarnazione, ed è capace di evoluzione per il fatto che può reincarnarsi.

La scimmia non si reincarna, ma nemmeno può tornare indietro.

Per questo la scimmia ci appare così strana, poiché in realtà è un essere svincolato dallo spirito di gruppo tanto da non potervi far ritorno; ma neppure può reincarnarsi.

Anche i marsupiali fanno parte di quegli animali che cavan fuori qualcosa dallo spirito di gruppo.

 

Ciò che rimane di queste cosiddette anime individuali di animali  e che non può reincarnarsi costituisce l’origine vera di un quarto gruppo di spiriti elementari.

• Esso è formato dalle parti svincolate di quegli animali che non possono ritornare indietro allo spirito di gruppo, perché hanno sorpassato il punto normale della loro evoluzione.

Di parecchi animali rimangono indietro tali entità simili all’io.

Esse vengono chiamate “salamandre”.

Questa è la forma più alta tra gli spiriti della natura, perché in qualche modo essa ha in sé qualcosa di simile all’io.

 

Con ciò vi ho iniziati alla natura d’una serie di entità che impareremo a conoscere con sempre maggior precisione. Oggi abbiamo imparato soltanto la natura e il fondamento del loro essere ed il loro speciale rapporto. Ma esse agiscono nel nostro mondo, e le loro manifestazioni possono essere percepite. Adesso vogliamo procurarci un ulteriore concetto di questi spiriti elementari.

 

• Le cosiddette salamandre vengono ad esistenza anche oggi in modo straordinario, quando certe nature umane che si trovano ad un livello specialmente basso, e che però continuano ad incarnarsi, lasciano indietro una parte della loro natura inferiore.

• Divengono degli elementi particolarmente cattivi dentro alla nostra evoluzione, queste nature umane rimaste indietro come una specie di spiriti della natura e che attraversano la nostra esistenza.

• Queste entità spirituali hanno tutte una qualche parentela con l’uomo e intervengono nell’evoluzione umana, seppure in modo perturbativo.

 

Molto di quanto attraversa il nostro spazio spirituale, e di cui neppure ci possiamo sognare, si mostra anche troppo nei fenomeni esteriori.

• Molti cattivi fenomeni della civiltà, che oggi appaiono quasi naturali, diverrebbero chiari agli uomini se essi sapessero con quali forze perturbative e ritardanti hanno a che fare. Gli effetti si manifestano in alcuni fenomeni decadenti della nostra civiltà.

 

Soltanto perché ciò viene riconosciuto da coloro che riescono a decifrare i segni dei tempi, è stata chiamata a vita la nostra società teosofica. Chi sta nel mondo senza conoscenza, è costretto a lasciare le cose agire intorno a sé facendosene fantasiose rappresentazioni. Chi invece riconosce le attività di queste entità sarà anche in grado di riconoscere l’utilità del movimento teosofico.

• Esso vuole liberare l’uomo dalle forze che vogliono trattenerlo indietro.

 

Se noi non volessimo addentrarci nella conoscenza di tali cose, la civiltà cadrebbe nella completa decadenza.

Nel prossimo futuro si potranno sperimentare ogni sorta di densi fenomeni culturali.

• Vedrete che quelli che chiamano le cose col loro nome saranno chiamati sognatori.

• Il mondo prenderà sempre più un’impronta tale, che quelli che conoscono la verità saranno chiamati sognatori e fantasticoni, mentre gli autentici fantasticoni sono quelli che vogliono attenersi soltanto all’apparenza esteriore.

 

Il vero progresso della nostra civiltà sta però nel penetrare con conoscenza in quelle che sono le potenze nemiche.

Conoscenza è quella che, per opera della corrente spirituale teosofica, porterà nel giusto senso a verità reale quella sentenza che la Guida della vita cristica proclamò ai suoi: «Voi conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi».

 

• Ma solo una verità che abbracci la piena realtà potrà rendere gli uomini completamente liberi.