Prefazione

Il corso dell’anno come via di iniziazione – La festa di Michele


 

Anticamente

tutti gli uomini possedevano una conoscenza naturale del fondamento spirituale del mondo

tramite la compartecipazione ai ritmi del corso dell’anno.

Questa saggezza dovette andare perduta con lo sviluppo della libertà individuale.

Oggi però tale conoscenza deve essere riconquistata,

e ciò deve avvenire in condizioni animiche di lucida coscienza, proprie di una individualità umana libera ed evoluta.

 

Solo la riunificazione con l’essenza spirituale del corso dell’anno

può avvicinarci all’entità centrale del nostro cosmo

la quale, dopo il mistero del Golgota, rappresenta sulla terra

la pienezza delle forze dell’origine spirituale del mondo

e si manifesta oggi sul piano eterico.

 

In relazione a questo fatto venne chiesto un giorno a Rudolf Steiner in che modo l’anima potesse prepararsi nel modo più efficace all’esperienza del Cristo eterico. Egli rispose:

• attraverso l’esperienza meditativa del corso dell’anno, attraverso la partecipazione meditativa ai suoi ritmi,

poiché i misteri delle stagioni sono il dono della natura all’uomo che medita nella ricerca della sfera del Cristo.1

 

A una tale unione con la sfera del Cristo, ovvero del Figlio, nel ritmo dell’anno, Rudolf Steiner fa riferimento anche nei seguenti termini:

 

«…cosicché l’uomo nel corso di un anno sperimenta veramente un ritmo

che è l’immagine del ritmo stesso dell’anno e nel quale si trova in connessione con il mondo del figlio…».

E poco oltre, nella stessa conferenza:

«…in tal modo scopriremo che vi è qualcosa di profondamente spirituale, che vive nel corso dell’anno

così come il ritmo del respiro vive nell’uomo, qualcosa che appartiene all’anima umana, che è l’anima stessa:

che l’entità del Cristo, passata attraverso il mistero del Golgota, appartiene al ciclo dell’anno nei suoi misteri».2

 

Da quanto abbiamo detto risulta il significato decisivo che riveste la partecipazione meditativa al corso dell’anno.

Durante la sua attività antroposofica, Rudolf Steiner si dedicò a più riprese a questo tema, così come all’esame della natura interiore delle principali festività dell’anno. Si può anzi affermare che quest’argomento costituisce una delle parti più significative della cristologia antroposofica, che a sua volta compenetra e riunisce in unità tutti i restanti aspetti della ricerca antroposofica: la cosmologia, l’evoluzione del mondo e dell’uomo, l’esame scientifico-spirituale della storia, la via di iniziazione moderna.

 

Tuttavia fra gli stessi antroposofi il tema del ciclo dell’anno viene tutt’al più toccato in modo teorico in relazione a determinati fatti scientifico-spirituali; invece, per sua stessa natura, esso è piuttosto una via pratica che conduce al cuore delle comunicazioni scientifico-spirituali, al sacrario di quell’invisibile tempio della nuova vita dello spirito, nel quale l’indagine soprasensibile era per Rudolf Steiner un atto liturgico.

 

Infatti, tutto ciò che Rudolf Steiner ha detto, indagato e realizzato,

egli lo ha fatto in quanto iniziato moderno alla luce e nella coscienza della presenza dell’entità del Cristo.

In questo senso la partecipazione interiore al ritmo dell’anno

può diventare per noi una chiave vivente alla cristologia di Rudolf Steiner e all’intera antroposofia,

e può consentirci di fare dell’antroposofia ciò che essa è realmente: un autentico atto spirituale.

 

Con il presente lavoro l’autore si propone di trattare queste tematiche, incoraggiando i primi passi

verso un’unione cosciente con l’essenza spirituale del corso dell’anno

quale moderna via d’iniziazione cristiana all’esperienza del Cristo.

 

La struttura di questo libro è stata concepita in modo da potere non solo assolvere al suo compito principale, quello di essere un aiuto alla comprensione dell’essenza esoterica del corso dell’anno, ma di essere anche una sorta di guida alle principali festività dell’anno. In tal caso i vari capitoli potranno essere letti anche indipendentemente durante le corrispondenti festività, stimolandone una comprensione più profonda.

 

In una siffatta concezione compositiva il lungo capitolo dedicato a Widar (‘Il mistero di Widar’) costituisce in un certo senso un’eccezione.

Esso è tuttavia indispensabile per la comprensione dell’autentica natura della «seconda venuta», che costituisce il frutto più importante e il vero fine della compartecipazione spirituale al corso dell’anno.

Va qui detto qualcosa anche in merito al rapporto tra il presente lavoro e il Calendario dell’anima di Rudolf Steiner, di cui in questo libro non si parla direttamente. Si tratta in effetti di due prospettive diverse sul corso dell’anno. Nondimeno, in una reale compartecipazione ai ritmi delle stagioni, i due punti di vista dovrebbero integrarsi reciprocamente.

Questo libro presuppone le conoscenze di base dei vari campi della scienza dello spirito di Rudolf Steiner, ed è nella sua intima essenza la continuazione e l’ulteriore sviluppo del mio precedente lavoro Rudolf Steiner e la fondazione dei nuovi Misteri (Editrice Arcobaleno, 1991). La conoscenza di quest’ultimo può essere d’aiuto per la corretta comprensione di ciò che viene esposto in questo libro, sebbene per chi conosce l’antroposofia esso sia stato redatto in modo da poter essere letto indipendentemente.

 

Stoccarda, Michele 1985                                                                                                                         Sergej O. Prokofieff

 

 


 

Note:

1     – La domanda fu posta a Rudolf Steiner da Friedrich Rittelmeyer durante i lavori per la fondazione della ‘Christengemeinschaft’. Cfi Emil Bock: Rudolf Steiner. Studi sulla vita e sull’opera, conferenze del 15.12.1949 e del 27.2.194′).

2     – O.O. 175, 13.3.1917